La dieta mediterranea s’impara da neonati, è allo svezzamento che si sceglie lo stile di vita alimentare che ci segnerà per sempre. Prima ancora, gli input determinanti arrivano nel seno materno, ecco perchè le mamme devono fare attenzione a mangiar sano e scegliere prodotti naturali.
Il libro di Fiorella de Pascale, biologa ed esperta in nutrizione, si chiama infatti: “Mangiar sano con la dieta mediterranea: dallo svezzamento all’età adulta” (Cuzzolin Editore). Presentato nella Sala Aldo Moro della Camera dei Deputati, è il primo manuale della Dieta Mediterranea rivolto all’età neonatale e, nella crescita, sino a quella adulta. Per parlarne un gruppo di esperti ha animato la tavola rotonda sul tema “Uno stile di vita sostenibile”, organizzata dal presidente della Fondazione “Italia Sostenibile”, Sergio Marini. Che ha sottolineato l’importanza della riappropriazione di un vero e proprio marchio del made in Italy. “Nonostante tutti i discorsi che si fanno sulla dieta mediterranea – ha detto Marini-e su quanto questa sia importante per un corretto stile di vita, i suoi prodotti sono sempre meno consumati. E’ importante cambiare dieta senza aspettare che ce lo dica il medico perché poi è troppo tardi. Occorre prevenire, utilizzando i prodotti naturali sin dall’età neonatale poiché essere consapevoli di quanto sia urgente il cambiamento dei nostri stili di vita è necessario. Il fattore ambientale incide sulle malattie, si stima che nei prossimi anni un bambino su cinque potrebbe essere affetto da autismo: perciò, più che il patrimonio genetico di un individuo, sono gli stili di vita e i suoi comportamenti a determinare, poi, le patologie”. Marini ha concluso: “Cambiare i consumi è, quindi, opportuno anche se non si deve commettere l’errore di passare da un estremo ad un altro. Il buon senso è ciò che deve guidare il cambiamento dei nostri stili di vita che devono essere armonizzati”.
Nel suo intervento l’editore Maurizio Cuzzolin ha sostenuto come “un’alimentazione sana, corretta e sostenibile sia fondamentale per tutti: il manuale, scritto per la famiglia, e per le mamme in particolare, oltre a spiegare gli effetti benefici che la dieta mediterranea ha sull’individuo sin dall’età neonatale, propone anche schemi nutrizionali e ricette da realizzare con prodotti naturali». Il progetto colma una lacuna bibliografica italiana: non esiste, infatti, alcun volume che abbia mai citato la nutrizione fin dall’età dello svezzamento (anche nella vita prenatale è importante l’alimentazione della mamma perché viene percepita dal nascituro). E’ opportuno, quindi, dare al bambino alimenti naturali della dieta mediterranea anche perché il gusto è presente nella mente del bambino e gli alimenti ingeriti in questa fascia d’età fanno sì che egli rimanga fedele a questi anche in età adulta”. L’onoreole Colomba Mongiello, da sempre vicina ai temi dell’alimentazione nel nostro Paese, ha detto: “Il cibo è cultura, valori, lavoro, tradizioni. La sua qualità è, a tutti gli effetti, un bioindicatore della sostenibilità ambientale della produzione agricola. Gli antichi saperi (saper coltivare, selezionare, cogliere, trasformare, conservare) si sono evoluti con il tempo, ma non si è mai smarrita la produzione di cibo benefico per la salute umana. Nella precedente legislatura ho presentato una specifica proposta di legge per la tutela e la valorizzazione della dieta mediterranea, un pezzo della quale è diventato norma, favorendo la sua diffusione nelle mense scolastiche. Un intervento che ha contribuito a riattivare il consumo di prodotti agroalimentari, progressivamente abbandonati per colpa delle cattive abitudini alimentari acquisite dai nostri ragazzi insieme con l’adozione di altri modelli culturali”. La Mongiello ha ricordato che la legge salva-olio compie tre anni, una legge che da tutti è stata definita piccola ma dirompente. «Qualcuno – ha detto la deputata- si chiederà perché tutelare l’olio extravergine d’oliva? Perché è buono e fa bene, anche esternamente (un tempo lo si usava come unguento o per tenere in forma i capelli). La nostra è stata una delle poche leggi parlamentari della scorsa legislatura, approvata all’unanimità, un testo che sta ispirando quello normativo della legge Caselli sulle eco-mafie”. E ha concluso: “In questa legislatura stiamo lavorando ad un progetto più organico, strutturato nella mia proposta di legge recante Disposizioni per la valorizzazione e la promozione della dieta mediterranea, firmata da venti parlamentari. L’unico rammarico è che non siamo riusciti a far passare per intero il testo sulla dieta mediterranea, che non riguarda soltanto la scuola ma soprattutto l’efficienza della comunicazione per una corretta divulgazione delle informazioni a riguardo”. Tra gli altri interventi quelli dello chef Nino Di Costanzo, (che ha richiamato ai valori antichi della cucina tradizionale) e del vice-presidente della Fondazione Ebris, Giulio Corrivetti. “Studi recenti – ha detto Corrivetti – hanno dimostrato che cambiamenti del microbioma intestinale e della sua influenza sull’espressione del genoma umano, l’epigenetica, sono alla base dell’insorgenza di molte malattie con componente ereditaria. Ormai appare ovvio che predisposizione genetica e fattori ambientali scatenanti siano entrambi necessari per lo sviluppo di queste malattie: dobbiamo, quindi, assolutamente avere una corretta alimentazione e nutrirci dei prodotti naturali presenti nella dieta mediterranea”.
Fonte: www.ilgiornale.it
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