Un terzo dei bambini e degli adolescenti italiani risulta obeso o in sovrappeso, con problemi sanitari, psicologici e di inserimento e con conseguenze sempre più pesanti anche sul bilancio dello Stato. In particolare, il 23% dei bambini è sovrappeso, mentre il 12% obeso. A livello economico, spiega Maria Teresa Mentano, dirigente del ministero della Salute, il problema incide infatti per l’8% sui costi della sanità pubblica e, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, in Europa dal 10 al 13% della mortalità è originata da patologie connesse all’obesità: come spiega Manuel Castello, presidente dell’Accademia Internazionale di Pediatria, un bambino che arriva obeso all’adolescenza è infatti a rischio di cardiopatie, ipertensione, diabete, problemi ortopedici e altre gravi conseguenze. I dati sono emersi nel corso della presentazione della Fondazione Italiana per la Lotta all’Obesità Infantile Onlus avvenuta oggi a Roma.
Dai dati presentati emerge che un bambino su cinque in Italia fa attività sportiva e per non più di un’ora a settimana. La responsabilità è in gran parte dei genitori: se infatti si ascoltano le richieste dei bambini, si scopre che vorrebbero fare più movimento e giocare più spesso all’aria aperta. Le statistiche sono chiare: tra i bambini che praticano attività motoria regolare, l’incidenza di obesità e sovrappeso è nettamente inferiore.
Fonte Il Sole 24 Ore
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